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Ricordo

Stasera voglio pubblicare una poesia non mia. Fra corse fra le metro, dubbi esistenziali e sorrisi difficili esiste un'anima bella quanto il suo aspetto. Un connubio di indecisione e poesia mischiati ad un senso di irrefrenabile maturità e dolcezza. Questa sera la pagina è sua Grazie RICORDO Soldato di morte vestito Ora che a terra sei,  Cosa ti rimane del mondo  Se non il ricordo di lei  Sulla porta che ti guarda  Il pianto scaccia  Per far posto al grido d'amor  Che una volta ti donò - Alma

Andrea

Era come maggio dopo l'inverno Come vento fresco quando il caldo della mia ansia mi soffoca  Come sole dopo la tempesta Il vuoto e il pieno che colmavano ogni briciola della mia anima quasi in frantumi  Era come l'acqua fresca quando hai così sete da non riuscire a parlare Come quella coperta che ti scalda nelle fredde giornate d'inverno Da quando hai messo i tuoi occhi castani un po' da adulto, un po' da bambino su di me Non mi è più importato di tutte le piccolezze e leggerezze che fino a quel momento mi ferivano  Non mi sono più importate le coincidenze, gli scontri...  Hai regalato alla mia testa tormentata e piena di pensieri uno spicchio di luna così luminoso da illuminare ogni mio passo  Una luna, che forse è anche più simpatica di me, no?  Guardala E non dirmi che ci sono le nuvole, perché io non ne vedo più nemmeno una.  Guardala E non dirmi mai che sei triste  Perché non lo meriti  Guardala ancora Poi abbassa il naso e guarda in giù  Ecco, lì potrei esserc

L'ultima poesia

 Quanto fa male se mi chiami solo quando ti servo Quando non hai alternative e allora scegli me  Perchè anche lei forse non può esserci sempre  e lasci un vuoto così grande in me  ma ci sarà sempre una parte di te in me  e se anche fingo che con quello scemo che frequento vada tutto bene  non riesce mai a prendere lo spazio che ho lasciato a te Non mi hai promesso niente ma ho sempre aspettato il doppio  e finisce che mi scoppia la testa mentre piango  che poi urlo ma tu non lo senti  e come potevo aspettarmi qualcosa da uno come te  e tu da una come me  che non ha niente da perdere che poi sono anche io una bandita come te  ma con gli occhi ricolmi di oceano  come i tuoi  Quanto fa male quando fai le stesse cose che facevi con me  quando scrivi e dedichi le stesse canzoni le stesse frasi  come se nessuno contasse davvero per te  e poi ti commuovi se ti scrivo due righe  Mi vuoi morta e lo capisco ho fatto la fine della scema degli horror  uccisa per prima dall'ostacolo più semplic

Conversazione dell' 01:00 AM

 Eri lì disteso davanti a me, senza maglietta e con le coperte che ti coprivano giusto fino alla schiena Fumavi e leggevi qualche nuovo verso da aggiungere alla collezione delle tue poesie.  Io seduta sulla finestra con il mio diario in mano e una penna pronta a scarabocchiare qualcosa mi dissi  -Leggimi qualcosa- -Qualcosa di mio?-  -Qualcosa che senti tuo-  Presi uno dei miei diari, iniziai -Mi piaci, prendimi.  Sono Lighea, son figlia di Calliope.  Non credere alle favole inventate su di noi:  "Noi non uccidiamo nessuno, amiamo soltanto".-  - Ciò che dice una che ti vuole sedurre e uccidere? no? Difficile fidarsi, non credi?-   Avevi gli occhi fermi su di me Ti guardai attentamente e risposi: -Molto difficile, ma allo stesso tempo intrigante, non credi?-  -Non per chi ama l'amore.- -E tu ami l'amore?- -Ancora non lo so, e tu?-  -Ancora non lo so.-  Mi girai, scrissi ogni sua parola e lui mi guardava, quasi fossi uno dei suoi ritratti.  -Posso farti una foto?-  -Ora

Niente

 Ciò che eri, niente torni ad essere, niente. 

Non so

 Probabilmente parlerò di te di tanto incanto, inquietudine e bellezza Magari solo quando berrò troppo Perché forse sì, sto bevendo troppo  So già che ad ogni domanda su di te cambierò discorso Adesso ho un letto molto grande per me che non divido con chi vorrei Probabilmente per pensarti un po' di meno Per fermare i pensieri, i ricordi che come una giostra fanno a gioco nelle turbe della mia mente che non sta bene  Io non sto bene Ho tante cose da chiederti discorsi da finire frasi da farti finire che questa fottuta pagina bianca non basterebbe Avevo ancora così tanto da dimostrarti  Così tanto da regalarti  Che queste righe non basterebbero Io non lo so cosa dovrò ancora fare per dimenticarmi di te di te, o meglio di quella parte di te che mi fa tanto male  La sera quando sono sola non va tutto bene Per nulla Resto lì, aspettando un tuo messaggio, una tua richiesta di qualsiasi tipo Qualcosa che non arriverà mai più  Questa mia mente che si prende gioco di me esattamente come hai

se solo tu sapessi

 Il fatto è che sono poche le cose che ci fanno bene e purtroppo troppe quelle che fanno male Mancanza di comunicazione Attesa Desiderio Paura  Impossibilità di amare Una guerra costante e continua fra ciò che è visibile e ciò che non si vede Io non lo ricordo il giorno in cui sono morta E chiaramente mi prenderete per matta perchè sì, sono qui Mangio, parlo, cammino  è così Eppure sono morta, tempo fa e Dio, non me lo ricordo quando è successo Non ricordo se è stato il giorno in cui hai deciso di non dire di non parlare  Il giorno in cui ho collezionato l'ennesimo fallimento della mia vita Il giorno in cui ho fatto di tutto per urlare quello che ero, quello che sentivo Ho fallito E tranquillo, ci sono abituata. Non ricordo se è successo il giorno in cui ti ho amato un po' di più  Quel giorno in cui ho messo così tanta forza da perdere ogni energia ogni capacità di guardare avanti  Annullandomi Completamente E poi ci sono quei giorni in cui mi chiedo cosa potrò raccontare a chi

Io non ci riesco

 Io lo so che probabilmente sei più felice senza di me  E tranquillo, non mi da fastidio. Posso capirlo.  Probabilmente ti chiederai se anche io sono più felice senza di te.  Hai sempre detto che saresti stato lì per me  Hai detto tante cose  Per fare in modo che ti amassi Che accettassi ogni cosa  Per far sì che ti odiassi Mi sono completamente persa cercando di tenerti vicino a me Il fatto che io abbia cercato di andare avanti non significava che ti avessi dimenticato O che avessi smesso di amarti  Non cancellava nulla di ciò che ti avevo sempre detto Fa solo meno male quando ricordo Quando sono costretta a parlarne Eh sì, forse sarò più felice  E paradossalmente  Questa cosa mi rende molto triste Avrei voluto condividere parti della mia gioia, della mia tristezza  Tenendoti per mano Supportandoti in ogni più piccolo passo  Spiegami come si fa a decidere di smettere di amare qualcuno Spiegamelo perché io non ci riesco Non ne sono capace.  Spiegami come si fa a mentire  Perché io non

Tu Martina, sei così.

Tu Martina sei così. Sei così perché sai sbagliare bene E non hai paura di buttarti, di spaccarti il muso Non hai paura di rialzarti, di pulirti dal sangue Guardarti in giro, rassicurare chi ti guarda E fare con le spalle quel verso di chi si è fatta niente Sei così non perché non fai errori Ma perché ne fai tantissimi Perché ci provi sempre e ci riprovi ancora e non molli mai Testa dura, cuore morbido Sei così perché riconosci le situazioni E sai spiegare, sai chiedere scusa guardando negli occhi Non ti nascondi dietro un messaggio, dietro ad un "Lo faccio capire" Tu esci fuori all’improvviso come i petali del girasole E ti fai trovare sotto casa e consegni a domicilio le tue scuse, spiegazioni.  Sei così, e non significa che essere perfette. Significa che ci hai provato così tante volte Da essere a fette, a pezzi, distrutta, disintegrata Che ci hai provato così tanto che ora è da stupidi mollare Sei così Martina Sei così perché tutte le persone Che anche per un secondo ti p

Parlo proprio a te

  In una stazione non puoi non pensare I treni che arrivano, la gente che corre, la gente che aspetta. Siamo tutti passeggeri che aspettano in questa vita. Non riusciamo mai a capire cosa aspettiamo davvero, perché qualsiasi cosa aspettiamo non arriverà mai alla nostra fermata. Anche se arrivasse, sarebbe in ritardo, fuori linea, sul binario sbagliato, e noi ce ne saremo già andati, ingozzati di delusione, vomitando amarezza e sconforto.  In una stazione hai il potere di decidere della tua vita. Basterebbe un minuto, un piccolo salto e tutto smetterebbe di urlare e fare così male. Come alle stazioni della metro. Questa volta però non avevo un libro per scegliere "pagina pari" o "pagina dispari", questa volta avevo solo un biglietto appena comprato, due sigarette e una borsa in pelle nera. Mi sono avvicinata a quella dannata linea gialla e ho pensato che sarebbe stato tutto più semplice una volta oltrepassata. Avrei messo fine a quelle delusioni che mi fanno così mal