Eri lì disteso davanti a me, senza maglietta e con le coperte che ti coprivano giusto fino alla schiena Fumavi e leggevi qualche nuovo verso da aggiungere alla collezione delle tue poesie. Io seduta sulla finestra con il mio diario in mano e una penna pronta a scarabocchiare qualcosa mi dissi -Leggimi qualcosa- -Qualcosa di mio?- -Qualcosa che senti tuo- Presi uno dei miei diari, iniziai -Mi piaci, prendimi. Sono Lighea, son figlia di Calliope. Non credere alle favole inventate su di noi: "Noi non uccidiamo nessuno, amiamo soltanto".- - Ciò che dice una che ti vuole sedurre e uccidere? no? Difficile fidarsi, non credi?- Avevi gli occhi fermi su di me Ti guardai attentamente e risposi: -Molto difficile, ma allo stesso tempo intrigante, non credi?- -Non per chi ama l'amore.- -E tu ami l'amore?- -Ancora non lo so, e tu?- -Ancora non lo so.- Mi girai, scrissi ogni sua parola e lui mi guardava, quasi fossi uno dei suoi ritratti. -Posso farti una foto?- -Ora
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